Un romanzo breve, una storia intensa, un diverso modo di raccontare.
"La realtà è che sono in un posto che non conosco, e non è mio, e devo farlo mio. Il posto si chiama San Qualcosa, o San Qualcuno: ha un nome, ma non voglio usarlo. Perché usare un nome per chiamare qualcosa o qualcuno vuol dire accettarlo, riconoscerlo: e io questo posto non lo conosco, non è mio, non lo riconosco, ma devo farlo mio.
Io non sono di qui.
Sono arrivato qui da tre giorni, perché mio padre doveva andarci: non ne abbiamo parlato, semplicemente ci siamo andati, e ci resteremo. Me ne devo fare una ragione. Così ha detto mio padre.
Con mia madre ancora non ne ho parlato: perché non la sento da tempo, e con lei mio fratello, Corrado.
Io sono Simone.
È strano, lo so: ma siamo tutti strani.
Le storie sono strane."
Inizia così questo romanzo breve, in cui Simone deve ingoiare il fatto che ha dovuto traslocare con il padre. Per farlo, per accettare un trasloco che è fatto di sofferenza, soprattutto, e di rabbia, inizia a esplorare San Qualcosa o San Qualcuno attraverso ciò che già conosce: fiabe, romanzi, canzoni, videogiochi.
In questo viaggio incontra Sara, che senza domande accetta questo viaggio di Simone intorno a qualcosa che lei già conosce.
E piano piano, con i tempi del dolore, si scopre cosa nasconde questo trasloco, e la sofferenza che traspare da Simone e da suo padre.
Quando questo testo è arrivato in Agenzia ha colpito subito tutti: per la forza che emana e per la speranza che traspare. Simone non si arrende mai e lo fa facendosi attraversare dal mondo che conosce, per scoprire un mondo che lo terrorizza.
Beniamino Sidoti, Ti aspetto a San Qualcosa, Camelozampa 2023.
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